martedì 5 gennaio 2010

MATER MORBI


Apri l’albo. Sbirci gli autori, è tutto lì, nero su bianco. TESTI: RECCHIONI, DISEGNI: CARNEVALE. Sai già che avrà un buon sapore. Non è un fumetto, è un dolce succulento che mangeresti anche a un passo dal black out diabetico. Certi rischi si affrontano, perché poi dici “ E quando mi ricapita? “. Parole sante, mie, ma pur sempre sante. Perché un Dylan Dog così non ti ricapita tanto facilmente. Profondo, emotivamente autoreferenziale e macabro come una favola in acido di Tim Burton. Verso la fine può anche salire un nodo alla gola, e ti piace, fa parte del gioco, è la sensazione malsana del dopo ottovolante. Roba che racconti più e più volte. MATER MORBI, DYLAN DOG N. 280. Da assumere con decisione. La convinzione di aver letto una grande storia è l’effetto collaterale più sicuro.

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