lunedì 27 aprile 2009

BADILATE DI EROISMO


La città fluida come amianto, scioglieva il suo nero tra le ombre dei passanti. In vicoli fumosi da hard boiled, una donna ventosa come le più sonnacchiose mattine di marzo, scompigliava le foglie di quell’autunno obliquo. Astratta come un set di bicchieri da salotto, stupiva e attirava attenzioni.
Con occhi esplosivi, incompreso come una comitiva di scout, un eroe seguiva la scia di quella figura femminile. Sulle sue spalle, il peso di quella città stanca come un asfaltista a ferragosto.
Quello era un luogo cattivo in un’ora cattiva. Le donne sole odoravano di pericolo incombente. Dietro il suo vicolo sudicio, era pronto ad intervenire. Aveva fatto tutti i compiti. Letto Watchmen, comprato tutine in spandex. Serissimo nel suo essere calcolatore come una carriola rovesciata.
Con colpetti di tacco ben assestati, la dolce donzella si avvicinava al suo sconosciuto eroe. Con un balzo l’uomo le appiccicò sulle pupille la sua presenza, un sorriso da dentifricio dimenticato, per infonderle maree di sicurezza. Ferma di fronte all’ometto, notava la sua figura trasparente come lanugine. Rise la donna metallica come un pezzo dei Bee Gees. Rise di quell’uomo in calzamaglia, rise del suo eroismo da Postalmarket, delle sue mutande gialle sdraiate sui pantaloni.
Rimasto solo, facendo mosaici con pezzi di orgoglio, l’eroe respirava il cemento della sua città, impavida come una marmotta, sciolta tra le ombre dei passanti.

martedì 14 aprile 2009

Poesia # 4

Solo acqua fredda,
dall’alto
come a lacrimare.

E vento forte,
la luce viene e
se ne va.

Frinire impazzito
di falene nei tuoi
occhi.