lunedì 11 gennaio 2010

I LOVE KISS


Mi piacciono i KISS. Li ascolto a volume vandalico dallo stereo in camera mia. Cento Watt effettivi di frastuono in quattro quarti. Dall’altra stanza mamma urla e non capisce. Per lei è solo rumore che si insidia tra i vapori del pentolame, una minaccia ai suoi programmi da massaia in prima linea. Cosa ne vuole capire lei di questo appagamento da cassa pulsante. Lei ascoltava Orietta Berti, ha lasciato la barca andare e ha deciso che era il momento di smetterla di vivere ed iniziare a ciabattare nel lustro dei suoi pavimenti immacolati.

Mi piacciono i KISS e a scuola lo sanno. Un buon motivo per essere presi a calci nel culo. Marco lo fa con dedizione, un professionista serio non c’è che dire. Riconosco la suola delle sue scarpe, il colpo deciso dello Stakanovista stronzo. Tutti ridono e assaporano l’umiliazione. Cinzia ride e assapora l’affondare umido della sua lama nel mio petto.

Mi piace Cinzia e non ne faccio mistero. Quando la vedo mi corrodo, è un acido Cinzia, invadente e letale. La amo nonostante il parolone che non si deve dire, al massimo T.V:B. che non impegna e garantisce la fica umida. Ho provato a farglielo capire, ma stare muto a fissarla non si è rivelato un buon metodo.

Lo succhia Cinzia. L’ ha succhiato a Carlo, a Giovanni, persino ai gemelli Stefanucci, un doppio carpiato a colpi di lingua. L’ha succhiato pure a Marco, anche se lui dice di essersela fatta completamente, in posizioni da wrestler professionista. Mi incazzo ma non lo dico, rimango ad ascoltare con il mio residuo di erezione che si fa strada nelle mutande strette.

Mi piacciono i KISS e questa sera lo dico a Cinzia. Truccarsi aiuta. Il cerone bianco non contrasta con il mio pallore. Copre i brufoli, il che è un bene. Disegno la stella nera sull’occhio destro. Ho preferito Paul Stanley, che Gene Simmons fa troppo “ Ti prendo e ti scopo “. Imbraccio lo strumento ed esco.

Cinzia ha gli occhi verdi. Lo noto bene da come li tiene sgranati e incollati su di me. Ho deciso per una bella serenata. Mi piacciono i KISS e questa sera li canto per lei. Temo abbia notato che al posto della chitarra stringo un fucile. Muovo frenetiche le dita della mano sinistra lungo la canna, in un assolo perfetto che sento solo io. Rivolgo lo strumento verso di lei. Rido. Il momento del pezzo forte è arrivato. I WAS MADE FOR LOVING YOU BABE.

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